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PhotoTravelling |
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Nel
sito di National Geographic Italia il mio blog
PhotoTravelling
dove si parla di fotografia e viaggio. Di andare
e fermare istanti in immagini. Di diverse maniere di guardare il mondo
e di raccontarne porzioni: punti di vista non verità. Di storie,
esperienze sul campo. Dell’entrare in relazione, mettersi all’ascolto,
osservare. Dell’esporsi all’insolito, lontano o dietro
l’angolo. Della ricerca di una misura, nel massimo rispetto
possibile. Di immaginari, pittoresco, identità. Di impatto,
invasività. Coscienti che i nostri sono passaggi, attraversamenti
(di luoghi), accostamenti (di genti, culture).
Parziali, che restituiscono quello che lo sguardo, attraverso la macchina
fotografica, fissa |
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Dei fotografi 4 / Ancora su HCB
Sulla capacità di Henri Cartier-Bresson di cogliere il
momento decisivo (fotografo-veggente che individua e riconosce
l’istante prima che accada) è stato detto in abbondanza.
Molte sue immagini sono in una memoria estesa, non solo degli
addetti ai lavori. Non conoscevo un’immagine “minore”,
in mostra a Roma. Non un suo soggetto classico, anzi. Che, però,
racconta un altro lato del suo genio visivo, in evoluzione.
Nato pittore, diventato fotografo, aveva abbandonato di nuovo
la fotografia per la pittura ... |
Dei fotografi 3 / Henri Cartier-Bresson
vs. Steve McCurry
A Roma, in contemporanea, ci sono due mostre di fotografia con
nomi altisonanti. Una tutta a colori, l’altra tutta in
bianco e nero. È stato un po’ casuale vederle una
dopo l’altra. È venuto naturale metterle una accanto
all’altra, quasi una versus l’altra. Naturalmente
non è giusto metterle in contrapposizione (epoche, sensibilità,
culture differenti), ovviamente non lo sono. Però, mi
è venuto da pensare a quanto sono distanti gli universi
di Henri Cartier-Bresson e Steve McCurry, anche se fanno del
racconto del mondo ... |
Dei fotografi 2 / Al fronte
Guardare la guerra, testimoniare i conflitti, lottare per la
pace. «Una fotografia non può costringere. Non
può svolgere il lavoro morale al posto nostro. Ma ci
può mettere sulla buona strada», scrive Susan Sontag.
Informarsi, prendere coscienza si può anche attraverso
una mostra o un libro. Ombre di guerra è il percorso
fotografico curato da Denis Curti e Alessandra Mauro di Contrasto
per Science for Peace, un progetto della Fondazione Veronesi.
Dopo le tappe di Milano e Parigi, la mostra è arrivata
a Roma ... |
Dei fotografi 1 / Chi fotografa un fotografo?
C’è un vecchio paradosso, gioco logico, appreso
ai tempi dell’università. Il carismatico professor
Orazio Maria Petracca, docente di Scienza della politica, passeggiando
attorno alla cattedra che dominava l’aula magna, pose
a un certo punto una domanda a noi acerbe matricole: «Se
il barbiere di un villaggio è colui che fa la barba agli
altri abitanti, chi fa la barba al barbiere?». Suonava
più o meno così, il paradosso inventato da Bertrand
Russell. Non ricordo come andò a finire quella lezione
... |
Andarsene 3 / Un anno difficile (con qualche
commiato)
Se ne va un anno difficile, dal punto di vista politico. Si
chiude forse un’era, si vedrà. Di certo, terminano
le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità. Bandiere,
riscoperte per coesione nazionale, da riporre per un po’.
Diventate simbolo di difesa del senso dello Stato, e della Costituzione
repubblicana, dell’interesse generale versus il particolare.
Segno dei tempi. Altri protagonisti comparsi quasi all’ultimo
minuto, uscite di scena improvvise, chissà se e quanto
definitive ... |
Andarsene 2 / Due cronisti
Del valore della parola cronista. Giorgio Bocca, che se n’è
andato a 91 anni il giorno di Natale, si definiva così,
definiva così il lavoro del giornalista. Un cronista,
uno che racconta le cose che ascolta, vede, registra, raccoglie.
Andando sul posto, cercando di restare ancorato ai fatti. Parlando
con diversi protagonisti, testimoni delle cose, grandi e piccole,
dei macro-fatti (la politica, l’economia, eccetera) e
dei micro, quelli della gente comune che magari aprono squarci
... |
Andarsene 1 / Via dall’Iraq
Gli americani se ne sono andati. Quasi nove anni dopo l’inizio
della Seconda Guerra del Golfo, scatenata da Bush figlio sulle
orme di ciò che non aveva portato a termine Bush padre.
Ora Obama lascia, restano militari – si dice – solo
a protezione dell’ambasciata Usa più grande del
mondo. Ma il simbolo è forte, la promessa (in fase pre-elettorale)
mantenuta, sta a sciiti e sunniti trovare infine un modus vivendi.
I proclami sui risultati sono di routine. Ma cosa hanno prodotto
in Iraq l’invocata Madre di tutte le battaglie ... |
Un onore sfiorato
Per un po’ ci ho creduto. Un po’ incredulo e divertito,
mi sembrava un onore immenso stare accanto, anche se in una
specie di anticamera, a debita distanza ma insomma vicino, a
uno dei capolavori di uno dei miei pittori preferiti. Il fatto
è che era stato annunciato un allestimento speciale della
“stanza delle meraviglie” che avrebbe ospitato il
pezzo forte della mostra Van Gogh e il viaggio di Gauguin, la
grande tela Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? ... |
Onore all’inventore
Esattamente 150 anni fa, in un paesino dell’Ontario, in
Canada, nasceva James Naismith. Ai più il nome non dirà
molto, ma a chi ama il basket – e conosce un po’
della sua storia – sì. Perché Naismith,
insegnante di educazione fisica all’Ymca di Springfield
in Massachusetts, creò la pallacanestro. Un’invenzione
commissionata. Naismith era approdato al college statunitense,
dopo aver giocato a football americano, essersi laureato in
filosofia e abbandonato gli studi per diventare ministro di
culto presbiteriano ... |
Una cultura sotto vetro (una storia australiana
2)
Alla fine di quel viaggio arrivai a Darwin, capitale del Northern
Territory, al margine superiore del continente rosso affacciato
sull’Asia. Di seguito, riporto l’ultima corrispondenza-dispaccio
(del 14 novembre 2007), poco prima di prendere l’aereo
di ritorno. Il titolo, Una cultura sotto vetro, Darwin; le coordinate
geografiche: 12° 27? 41.2878? Sud, 130° 50? 31.5744?
Est. «Interno giorno di un negozio del centro di Darwin,
ultimi scampoli di tempo prima della partenza, momenti per i
souvenir ... |
Gli umani più vecchi (una storia
australiana 1)
Gli aborigeni australiani sono i discendenti più antichi
dei primi umani che lasciarono Madre Africa. Secondo Nature
un ciuffo di capelli raccolto da un etnologo inglese per la
sua collezione – Alfred Cort Haddon, in viaggio tra Sydney
e Perth nei primi anni Venti del secolo scorso – ha permesso,
novant’anni dopo, di sequenziare l’intero genoma
delle cellule di un aborigeno straliano e di ricostruire il
processo evolutivo che ha portato a quelle caratteristiche.
Lo studio dell’Università di Copenaghen, approvato
... |
La fine dell’estate
Game over. Erano già finite le vacanze. Si era già
ripreso il tempo normale. Ora arriva l’autunno. E allora
saluto l’estate. Con un’immagine colta con una
macchina presa in prestito da un amico appena conosciuto (la
batteria della mia compatta era andata). Che per me ha valore
per quei neri e quella curva della roccia, l’acqua ormai
scura, la composizione naturale delle figure in silhouette,
il momento di sospensione. Era tardo pomeriggio, quasi sera,
insomma il sole stava scivolando via ...
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Italieni, Sikh in Padania
Per
alcuni è il tempio sikh più grande d’Europa.
È nato nel cuore della Padania, a Pessina Cremonese,
autofinanziato, più o meno due milioni di euro. Mancano
ancora le cupole d’oro previste nel progetto, ma intanto
è stato inaugurato. Domenica c’erano oltre tremila
persone, in festa. Lancio di petali di fiori da un elicottero,
vestiti bianchi e turbanti arancio o blu, canti, preghiere,
un corteo ad accompagnare il Libro Sacro dentro il nuovo tempio,
sindaci dei comuni coinvolti con fascia tricolore e turbante
...
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Vermeer, Wenders, Proust, di pittura,
fotografia, farfalle gialle
L’appuntamento è per le nove. La promessa quella
di poter seguire la vestizione di ragazze che si preparano per
la festa del patrono. All’appuntamento le ragazze sono
già vestite con i loro abiti tradizionali, di seta ricamata,
in stile “provenzale-savoiardo” dicono le mamme.
La baita è rimodernata, ma ha conservato un’aria
vera. Le ragazze non sono abituate a essere fotografate, ma
Marzia e Jasmine iniziano ad aggiustarsi l’un l’altra
i capelli, la cuffia. La luce che entra da un finestrone è
speciale ... |
Il sentimento della taranta
Oggi a Roma c’è la Notte della Taranta, all’Auditorium,
con Ludovico Einaudi come maestro concertatore e una ventina
tra cantanti, musicisti, danzatrici. Oggi è uscito il
numero di luglio del National Geographic con il mio servizio
sulle Finis Terrae d’Italia, un viaggio nei quattro estremi
geografici del paese, da est a sud, da ovest a nord. E la foto
d’apertura ritrae il piazzale del santuario-basilica di
Santa Maria De Finibus Terrae, a Santa Maria di Leuca, attraversato
da un gruppo di suore. Qualche minuto prima ... |
La città più australe del
mondo
Sono tornato a casa, dopo un lungo viaggiare tra gli estremi
geografici – le finis terrae – del nostro paese.
Finalmente un po’ di tempo riconquistato, respiro per
altro. Stasera ho partecipato a un incontro sull’Argentina,
la sua cultura, i suoi paesaggi, dalla zona sub-amazzonica alla
Terra del Fuoco. Da una finis terrae a un’altra, mi è
tornata in mente una fotografia – una leggendaria diapositiva
– scattata molti anni fa a Ushuaia, considerata la città
più australe del mondo (ma i cileni dicono che sia ... |
Piramidi in Sicilia
C’è una dissonanza lungo la costa tra Palermo e
Messina, tra viadotti e palazzine seriali. L’occhio la
registra distratto, in corrispondenza di una vallata, poi si
fa attento. Un’enorme finestra in cemento, dipinta d’azzurro,
sulla spiaggia; un monolite di ferro e cemento, nella campagna,
che allude a una vela gonfiata dal vento; una piramide d’acciaio,
in cima a una collina sulla fiumara. Le cortesie per gli ospiti
includono un salto nella vallata, che lui – Antonio –
ha fatto diventare un parco di sculture a cielo aperto ... |
Morte a Palermo
Nourredine aveva 27 anni. Una moglie e una figlia. Era venuto
dal Marocco, a 18 anni. Vendeva giocattoli, occhiali da sole,
cappellini, su una bancarella per la strada a Palermo. Un mese
fa, dopo l’ennesimo controllo dei vigili urbani, si è
cosparso di benzina e si è dato fuoco. È morto
dopo otto giorni di agonia, al reparto grandi ustionati dell’Ospedale
di Palermo. Per protesta, quasi meglio morire che vivere così.
Come Mohamed Bouazizi, l’ambulante venditore di frutta
e verdura, che il 17 dicembre ... |
M’illumino di meno
Week-end di mezz’inverno. Piccola città del nord,
piazza storica, nessuna auto. Passeggiando si finisce, per caso,
dentro un “evento”. Contro lo spreco, per il risparmio
di energia, luce in questo caso. Spegnimenti simbolici, accensioni
originali. Un invito a togliere, benissimo. Figurarsi, andar
per sottrazione è per me diventata una regola. Less is
more. Ci provo, anche nel lavoro. Luna quasi piena, un po’
di vento freddo, lanterne di carta distribuite dagli organizzatori
a qualche decina di persone ... |
Dei famosi 4 / Monica, fotografare una
diva
Se c’è una diva, in Italia, è lei. Perciò
trovarsela davanti, inaspettatamente, fa una certa impressione.
Di bellezza, ovviamente. Naturale, senza artifici apparenti.
Di semplicità sostanziale, pur in un atteggiamento elegante
e consumato da donna da sempre sulla passerella, davanti a obiettivi,
telecamere, sguardi ammirati. Così, in occasione della
consegna del Premio De Sica – al Quirinale – mi
sono trasformato per un po’ in paparazzo. Io ero là
per altro ... |
Dei famosi 3 / In memoria del Giovane
Holden, di Dexter Gordon, di Easy Rider (e Kodachrome)
Siamo ancora in tempo a salutare alcuni che se ne sono andati
nel 2010. Jerome David Salinger era progressivamente scomparso
dall’orizzonte comune dal 1953, ora non deve nascondersi
più. Magari tornerà tra un po’ perché
qualcuno tirerà fuori un inedito o qualcosa a cui stava
lavorando e sdegnoso del mondo teneva per sé. Il suo
Giovane Holden è rimasto negli scaffali, si studia a
scuola, continua a essere acquistato. In Holden c’era
già la predilezione per la fuga: «Finalmente presi
una decisione ... |
Dei famosi 2 / Terzani fotografo
Tiziano Terzani è conosciuto, a volte idolatrato, come
grande giornalista e inviato. Non tutti, forse, sanno che era
anche diventato fotografo. Per necessità, pensava. Perché,
diceva, l’immagine è un’esigenza là
dove le parole da sole non bastano. Lo era diventato anche un
po’ per invidia. «L’invidia per i fotografi
m’era cominciata in Vietnam quando si tornava dal fronte
e quelli, avendo già fatto il loro lavoro, andavano dritti
al bar, mentre a me toccava ancora mettermi con angoscia davanti
al foglio bianco ... |
Dei famosi 1 / Annie Leibovitz al lavoro
Cose viste durante le feste. Un documentario Life Through a
Lens, 90 minuti su Annie Leibovitz, probabilmente la più
grande ritrattista degli ultimi decenni, dallo smisurato talento
visivo, un personaggio ormai non più solo una fotografa,
con immense capacità di invenzione, maniacalità,
consapevolezza di sé. E, in libreria, Annie Leibovitz
at Work, racconto in primissima persona, attorno al mestiere
e agli incontri, dei servizi per Rolling Stone e Vanity Fair,
della compagna Susan Sontag e delle figlie ... |
Le ragioni della leggerezza
Coincidenze. Sto rileggendo, dopo vent’anni, le Lezioni
americane di Italo Calvino. Six memos for the next millennium
come recitava il titolo in inglese del ciclo di conferenze che,
se non fosse stato colpito da un ictus, lo scrittore avrebbe
dovuto tenere nell’autunno del 1985 all’Università
di Harvard. Lezioni dedicate «ad alcuni valori o qualità
o specificità della letteratura che mi stanno particolarmente
a cuore». La prima, alla “leggerezza”, lightness.
Nel «mio lavoro», scrive Calvino, «la mia
operazione ... |
Palladio, eterno contemporaneo
Da quasi cinque secoli è un eterno contemporaneo. Il
6 dicembre i due rami del Congresso degli Stati Uniti d’America
hanno adottato, con voto unanime, una risoluzione che dichiara
Andrea Palladio “padre della architettura americana”,
riconoscendone l’«immensa influenza sull’architettura
degli Stati Uniti» dai tempi delle Colonie a oggi, definendo
i suoi Quattro Libri dell’Architettura «la più
importante pubblicazione di architettura d’ogni tempo»,
citando infine gli edifici-simbolo del Palladianesimo americano
... |
Birmania, un nuovo giorno?
Di eroi, alla fine, abbiamo bisogno tutti. Pur consapevoli dell’avvertimento
di Brecht (triste la terra che ha bisogno di eroi…). Ma
quando ce n’è uno il cuore si rallegra, le difese
e perplessità si abbassano, ci si affida, almeno per
qualche momento ci si abbandona. Come capita quando riconosci
un maestro, qualcuno da seguire per la sua autorevolezza, non
autorità, per qualche sua civile virtù, una certa
misura di saggezza, nel modo di fare, pensare, dire. Sono infiniti
anni che Aung San Suu Kyi testimonia ... |
Del guardare 3 (di lato), Val d’Orcia
Week-end di autunno in Val d’Orcia. Macchina fotografica
di scorta, non si sa mai. L’Amiata a disegnare l’orizzonte,
le ondulazioni del terreno vulcanico, squarci di sole invece
della pioggia prevista. Bellezza senza ornamenti superflui,
una certa armonia benedetta dalla luce, paesaggio naturale modellato
dall’intervento dell’uomo, il lavoro sulla terra,
i campi, le crete, che diventano fatto estetico, attrazione
per visitatori, fattore economico. Inglesi e belgi, con casa
qui, che fanno la spesa o incroci al ristorante ... |
Del guardare 2 (degli scrittori), Tabucchi
e Maraini
«Sono alle Assicurazioni Generali, con la speranza tuttavia
d’andarmi a sedere, proprio io, nelle sedie di paesi molto
lontani, di vedere da una finestra d’ufficio campi di
canna da zucchero o cimiteri musulmani», Franz Kafka.
«Viaggiare non serve molto a capire ma serve per riattivare
per un momento l’uso degli occhi, la lettura visiva del
mondo», Italo Calvino. «Il viaggio deve allinearsi
con le più severe forme di ricerca. Certo, ci sono altri
modi per fare la conoscenza del mondo. Ma il viaggiatore ... |
Del guardare 1 (da vicino), Bari Vecchia
Lo scorso mese, nel giro di qualche giorno, ho incontrato Claudio
Magris a Trieste, Amos Oz a Mantova, Gianrico Carofiglio a Bari.
Tutti passaggi veloci, spostamenti in auto, appuntamenti con
troupe locali, poche ore a disposizione per la ripresa video.
Approfondimento del luogo vicino allo zero (ma non era questo
l’obiettivo), occhiate rapide per individuare la location
per l’incontro con lo scrittore. A Bari una fontana, con
un semicerchio di sedili di pietra a disegnare la composizione,
Carofiglio seduto sul ... |
Oz o del guardare in alto
Di recente ho avuto il piacere di intervistare due grandi scrittori
come Claudio Magris e Amos Oz. Interviste filmate, in esclusiva,
da proiettare all’interno del Festival della Letteratura
di Viaggio. Se per Claudio Magris l’idea della location
è stata abbastanza ovvia, il caffè San Marco di
Trieste dove da anni lo scrittore ha un tavolo riservato trasformato
in una sorta di studio tra la gente, per Amos Oz, incontrato
a Mantova durante il Festival della Letteratura, è stato
più arduo trovare il posto giusto ... |
518 anni dopo Colombo
Ai piedi della statua di Cristoforo Colombo, nel bel mezzo di
Columbus Circle a New York, qualche anno fa una mano anonima
lasciò scritto: “comunque, era uno che si era perso”.
Un caso di serendipity: 518 anni fa cercando altro, la nuova
via per le Indie, aveva scoperto per caso un Nuovo Mondo, l’America
come fu chiamata nel 1507 un anno dopo la sua morte. Anche se
rimane infinita la disputa su chi effettivamente la “scoprì”
– se i fenici, i vichinghi, i cinesi – Colombo,
pur non il primo cronologicamente ... |
Marina che guarda lontano, Trieste
È un giorno senza vento, sulla riva di fronte alla grande
piazza. A Trieste è un’eccezione. Turisti mangiano
panini accanto ai gradoni della Scala reale che digrada nel
mare fermo senza onde. Altri fanno foto ricordo. Tre ragazze
ossigenate, agghindate, ingioiellate, posano divertite a fianco
delle statue delle sartine e del bersagliere. Vengono dalla
Serbia, sembrano sentirsi a Hollywood. L’aria è
fresca. Densa di luce grigio-azzurra, diffusa, che fa risaltare
i contorni, le figure. Una signora, capelli candidi, soprabito
scuro ... |
Romspingimenti
Quando avevo visto il cartello, mi era sembrata evidente la
contraddizione in termini. Divieto di sosta, per nomadi. Ero
in Normandia, mi ero addentrato in macchina lungo gli sterrati
attorno alla Senna, sulle tracce delle serie di dipinti che
Monet aveva dedicato al grande fiume, ai campi di tulipani,
ai covoni (Kandinsky scopre davanti a un quadro di covoni di
Monet «quel che la pittura può»). La luce
era pessima, il sole alto, il cartello in ombra e controluce.
Ma scattai lo stesso, da vicino per non perdere ... |
Ultima luce, rosso hawaiano
Cerco una foto e non la trovo. Né tra quelle digitali,
né tra quelle scansionate. Frugo allora tra i gloriosi
plasticoni con le diapositive. Che resistono, semi-abbandonati.
Eppure qualche anno fa un amico, che se n’è andato
troppo presto, mi disse che quella era la pensione di un fotografo,
i suoi scatti, il suo archivio. Qualcosa è in ordine,
prima o poi dovrò classificare tutto per bene, ma da
quando lo dico? Leggo sul bordo di un plasticone: Prima e ultima
luce. Bella definizione, mi è sempre piaciuta, sostantivo
asciutto ... |
I mercanti di Venezia
Lamento – civile, irrazionale – sul Ponte dei Sospiri.
Perché non c’è più. L’avevo
lasciato per ultimo, a chiusura del rapido passaggio, sulla
via del ritorno, per far (ri)vedere Venezia ai figli che non
la ricordavano. Ma affacciandosi dal ponticello di fronte, in
riva al Molo sulla laguna, sorpresa: il ponte è scomparso,
o quasi, affogato nei pannelli che impacchettano i ponteggi
sulle facciate in restauro. Da due anni, sembra, e ancora per
un anno. L’effetto è surreale. Il piccolo Rio della
Canonica che si infila tra i palazzi ... |
Viaggio in Trentino 3 / Una vita da pastore
Quando lo vedo è fermo, appoggiato tranquillo a un sasso
sul bordo della strada. Bastone, cappello di stoffa, camicia
a quadrettoni, gilet, barba incolta. Sembra un uomo di un altro
tempo. Luoghi comuni, trappole del pittoresco. Naturalmente,
è di oggi. Mi avvicino. Parla al cellulare, aspetto.
Saluto, sorrido, posso fare qualche scatto? Sì, perché
no? Walter, 39 anni, fa il pastore «da sempre».
Il padre è un po’ più lontano nel bosco,
stesso cappello floscio, barba bianca, tre cani attorno ... |
Viaggio in Trentino 2 / Dolomiti tra le
nuvole
Il tempo è brutto, da giorni. Piove sulle valli. Che
fare, in attesa? Qualche giro in macchina, ore per la lettura,
qualche scatto. Di tanto in tanto osservo la cima delle montagne,
il movimento delle nuvole, l’orizzonte se cambia. Provo
a fermare con il tele (200mm) i giochi di volumi e luci che
le nubi spinte dal vento disegnano combinandosi con creste e
pareti. Guglie che spariscono dietro sbuffi candidi, pinnacoli
e fenditure che riappaiono per qualche istante quando l’aria
si muove ... |
Viaggio in Trentino 1 / Il gioco delle
perle di vetro
Viaggio, d’agosto, in Trentino. Qualche giorno in montagna,
via dalla folla. Inizia in un museo, anzi da un castello, quello
del Buonconsiglio di Trento. Dove vedere (fino al 7 novembre)
la mostra L’avventura del vetro, dal Rinascimento al Novecento
tra Venezia e nuovi mondi. Una raccolta di pezzi rari e oggetti
vari che narra l’evoluzione dell’uso e dell’arte
del vetro, evoca i segreti di miscele e formule per ottenere
cromie, striature, trasparenze, luminescenze, ricostruisce i
commerci e le rotte di terra e mare ... |
In difesa dei popoli indigeni
Oggi si è celebrata la giornata internazionale dei popoli
indigeni, voluta dalle Nazioni Unite. Popoli indigeni, nostri
contemporanei. Dagli stili di vita diversi, non inferiori. Risposte
al contesto. Tecniche per sopravvivere nelle foreste, nelle
praterie, nei deserti, tra i ghiacci. Come ricorda Survival,
l’organizzazione internazionale che dal 1969 si batte
per la tutela dei diritti dei popoli indigeni e, in concomitanza
con la giornata internazionale, ha diffuso un rapporto in cui
denuncia l’impatto devastante sui popoli indigeni ... |
Un’autostrada tra i leoni
Ma com’è possibile? Una barriera architettonica
in mezzo alla savana? Nella Madre Africa con la concentrazione
di fauna più grandiosa del pianeta? È di pochi
giorni fa la notizia che l’Area di conservazione di Ngorongoro
(nel nord-ovest della Tanzania) è entrata a far parte
della lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco –
di cui faceva già parte come “bene naturale”
dal 1978 – anche come “bene culturale”, grazie
ai tesori dei suoi siti preistorici fondamentali per ricostruire
la sequenza dell’evoluzione umana ... |
Vacanze d’agosto
Primo agosto, per me, ha sempre significato simbolicamente l’estate,
le vacanze, l’inizio ufficiale, vero della sospensione
– lunga – dall’attività, dal lavoro,
dalla scuola. Un tempo, da piccoli, dopo la sottile noia da
inoperosità, era la villeggiatura al mare, una casa in
affitto per tutto il mese, il cappellino di paglia, i cavalloni,
i tuffi dagli scogli, le passeggiate per il gelato. Poi, da
soli in pattino al largo, le pizze in comitiva, i balli alla
rotonda sul mare, il primo amore. Infine, la stagione dei viaggi,
la scoperta progressiva ... |
Natura 2, la macchia rossa delle Far Oer
Natura, bad news. Una testimonianza resa nota in questi giorni
da Sea Shepherd ricorda che in Europa accade qualcosa di simile
all’annuale massacro dei delfini di Taiji, in Giappone,
raccontato nel film The Cove (vedi post del 19 luglio). Alle
Far Oer, le “isole delle pecore” (quasi il doppio
degli abitanti, 87 mila contro 48 mila), splendidi pezzi di
basalto battuti dal vento in una delle aree più tempestose
dell’Atlantico, all’incrocio delle acque calde della
Corrente del Golfo e fredde del Mare Artico ... |
Natura 1, la mappa delle foreste del mondo
Natura, good news. La buona notizia è che, per la prima
volta, è stata portata a termine la mappatura delle foreste
del mondo che aiuterà a capire l’impatto dei cambiamenti
climatici sui diversi ecosistemi, delle emissioni di carbonio
sul pianeta, le modalità di propagazione degli incendi.
La mappa elaborata dagli scienziati della Colorado State University
guidati dal professor Michael Lefsky, utilizzando una combinazione
di tecnologia laser (Lidar, Laser Imaging Detection and Ranging,
che misura quanto tempo occorre ... |
Della vita segreta dei delfini
La baia dove muoiono i delfini arriva anche da noi. The Cove,
premio Oscar 2010 come miglior documentario, sarà in
Italia a settembre, in onda su Current Tv (il social-news network
globale fondato da Al Gore) e distribuito in dvd da Feltrinelli
Real Cinema. Il film diretto da Louie Psihoyos, fotografo naturalista,
racconta la caccia ai delfini nella baia giapponese di Taiji,
che ogni anno per sei mesi diventa trappola e teatro di morte
per migliaia di esemplari catturati per l’intrattenimento
nei parchi acquatici o uccisi ... |
Il cielo sopra Pasqua
Eclissi a Pasqua. Rapa Nui, Oceano Pacifico, vertice sud-est
del triangolo polinesiano a ridosso del Tropico del Capricorno,
pezzo di Cile lontano oltre tremila chilometri. L’altro
ieri, poco dopo le due del pomeriggio locali, il cono d’ombra
creato dalla luna ha determinato un’eclissi totale di
sole di quasi cinque minuti. Le cronache parlano di circa quattromila
turisti, cacciatori di eclissi e scienziati entusiasti, di pioggia
e vento felicemente volatilizzatisi dopo due giorni di tempesta,
di tifosi in estasi ... |
Uomini e tori
In giro, con o senza macchina fotografica in mano, ci si accosta
a un monumento, un paesaggio, un volto. A fatti, eventi che
fanno parte della cultura del luogo, attraenti ma a volte anche
critici. Ad esempio, la corrida. Per alcuni, una delle più
crudeli manifestazioni di maltrattamento animale, una tortura
legalizzata. Per altri, un rituale arcaico di onore e virtù,
una sfida alla morte ai limiti dell’arte. Due giorni fa
si è aperta a Pamplona, in Spagna, la tradizionale festa
di San Firmino cara a Hemingway ... |
Ulisse se n’è andato
A volte, nella quiete dilatata del week-end, si riesce a riprendere
in mano un libro abbandonato, un giornale sfogliato a metà
per mancanza di tempo o overdose da informazione. È così
che ho scoperto che Ulisse se n’è andato, ha deciso
di andarsene. Bekim Fehmiu si è suicidato. Il corpo senza
vita dell’attore è stato trovato il 15 giugno nel
suo appartamento di Belgrado. Accanto, una pistola registrata
a suo nome. Probabilmente l’ultimo atto di una depresione
di cui soffriva da anni ... |
Siamo tutti salgariani
Da tre anni esiste un premio dedicato alla Letteratura Avventurosa
intitolato a Emilio Salgari. Creato in Valpolicella (Salgari
era nato a Verona), dove ancor oggi vive un ramo della famiglia
Salgari. Domani, in quella che si definisce la “terra
di Salgari”, prendono il via gli incontri con gli autori
finalisti dell’edizione 2010 del premio. L’appuntamento
è con Mino Milani, decano degli scrittori d’avventura
italiani, e la sua autobiografia L’autore si racconta
... |
In difesa dei grandi primati
Per l’Enciclopedia Britannica è «senza dubbio
una delle persone che ha maggiormente contribuito alla conoscenza
del mondo in cui viviamo». Jane Goodall, etologa celebre
per i suoi studi sul comportamento degli scimpanzé, messaggero
di pace delle Nazioni Unite, Dame of the British Empire. Ieri
era a Roma per ritirare il riconoscimento “per la personalità
internazionale” dalla Giuria del Premio Archivio Disarmo
per la Pace Colombe d’Oro. All’«etologa di
fama mondiale che ha ampliato l’originario studio dei
primati ... |
In fuga, 43 milioni di persone e una nave
fantasma
Si è celebrata ieri la giornata mondiale dei rifugiati.
Sono più di 43 milioni, secondo il rapporto annuale dell’Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) appena
pubblicato, «le persone costrette alla fuga da guerre
e persecuzioni alla fine del 2009». Segnala l’Unhcr
che in Italia, l’anno scorso, sono state presentate circa
17 mila domande di asilo, quasi la metà in meno –
rispetto alle 31 mila dell’anno precedente – anche
a causa delle «politiche restrittive attuate nel Canale
di Sicilia» ... |
Cartolina dai Mari del Sud
Altri mari, altre fughe. Isole Marchesi, arcipelago della Polinesia
francese a sud dell’Equatore e a nord-ovest di Tahiti,
scoperto dallo spagnolo Mendana nel 1595 (primo contatto tra
europei e polinesiani) ma rimasto tagliato fuori dagli interessi
strategici delle potenze europee e dalle rotte commerciali –
a parte quelle baleniere – fino al passaggio di Cook nel
1774. Fenua Enata (“terra degli uomini”), una dozzina
di isole di cui sei abitate da una popolazione leggendaria,
nota per il cannibalismo e i tatuaggi ... |
Altre maree, Normandia
L’impressionismo, si sa, è nato in Normandia. Almeno
se si considera il quadro Impression, soleil levant di Claude
Monet che ha dato il nome al movimento, dipinto en plein air
a Le Havre nel 1872. Da qualche giorno, e fino a settembre,
un festival – Normandie impressioniste, annunciato come
uno degli eventi culturali dell’estate in Francia –
celebra quella felice stagione espressiva nell’intera
Normandia con esposizioni, performance, pittura, musica, fotografia,
video, pranzi in campagna stile déjeuner sur l’herbe
... |
La visione di Yann, dal cielo agli altri
Oggi ho incontrato una star. Venuta a Roma a inaugurare la sua
mostra. Yann Arthus-Bertrand, sguardo azzurro e capelli bianchi,
diventato una star della fotografia con un meccanismo se si
vuole semplice: inquadrare le forme e i colori della Terra dall’alto
di un aereo, per disegnare visioni singolari, inedite, splendide
del pianeta. Grazie al punto di vista privilegiato, ricercato,
reso sistematico. Più di cento paesi sorvolati in dieci
anni («dal cielo», fa notare Yann, «è
evidente l’assenza di frontiere») ... |
Ancora sulla fuga
«Scappare dalla propria società non vuol dire per
forza fare una scelta radicale, abbandonare tutto e tutti e
vivere in un isolamento quasi leggendario» scrive Paolo
in un commento al post Fuga dalle civiltà. «A volte
la fuga può anche essere intesa come distacco momentaneo,
una sorta di parentesi, ma non da intendersi come una sconfitta
nel caso in cui si ritorna dal luogo di partenza», continua.
Da poco rientrato in Italia dopo aver vissuto gli ultimi tre
anni tra l’Australia e Zanzibar ... |
A che punto è la notte birmana?
Dura da quasi cinquant’anni la notte birmana. Dal 1962,
quando il generale Ne Win si impossessò con la forza
del potere, inaugurando quel regime dei generali che tiene ancora
sotto scacco cinquanta milioni di birmani. Dieci giorni fa Amnesty
International ha presentato il suo rapporto annuale sulla situazione
dei diritti umani in 159 paesi, confermando la gravità
della situazione in Birmania, anzi – come è stata
ribattezzata da qualche anno – in Myanmar. Ogni tanto
tornano le speranze ... |
Fuga dalle civiltà
Niente. Non l’hanno trovata. Scappata, chissà.
Scomparsa, di sicuro, da una settimana. Nella foresta. Così
dice il padre e la gente del suo villaggio. Tre anni fa era
ricomparsa, qualcuno l’aveva bloccata mentre tentava di
rubare riso in una fattoria. Nuda, sporca, impaurita. Ritrovata
dopo diciotto anni, da quando nel 1989 – a 8 anni –
si era persa mentre pascolava bufali. Un poliziotto, Sal Lou,
l’aveva riconosciuta e dichiarato che era sua figlia.
Rochom P’ngieng, “la ragazza della giungla”
l’avevano chiamata ... |
Per una cultura (anche) geografica
Tra i 232 enti culturali e di ricerca che sarebbero privati
del contributo statale, per i tagli previsti dalla manovra economica
governativa, c’è anche la Società Geografica
Italiana. A sconfortante conferma di una miopia persistente
verso la geografia, il cui insegnamento è già
messo in forse dai disegni di riforma delle scuole superiori.
Possibile che l’importanza della conoscenza della “descrizione
della Terra”, dei paesaggi naturali e degli ambienti umani,
nel bagaglio culturale di ciascuno e di tutti ... |
Baghdad, visite guidate
Alcune delle questioni evocate nel post precedente hanno riportato
alla mente un’immagine scattata molti anni fa, in un luogo
diventato sinonimo di guerra, atrocità, instabilità
perenne. Baghdad. C’ero stato subito dopo la Prima Guerra
del Golfo, con una delegazione invitata a seguire un festival
che si teneva a Babilonia. Desert Storm aveva sconfitto Saddam,
ma non l’aveva spazzato via. Bush padre, allora presidente,
si era fermato all’ultimo momento. Ed era finito all’ingresso
dell’Hotel Al-Rasheed ... |
Sulla timidezza del fotografo
È «frustrante vedere con gli occhi e non poter
catturare, descrivere con l’obiettivo», scrive Gianna
in un commento al post precedente (La macchina del tempo del
Caravanserraglio). In Angola, a Luanda Sul dove Gianna vive
e lavora, è quasi impossibile ci dice. Perché?
Una situazione sociale erede di una condizione a lungo di guerra,
una crescita economica tumultuosa ma critica, le disparità
di condizioni che si cristallizzano nella pelle bianca o nera,
i «residence recintati e controllati» in cui vive
Gianna? ... |
La macchina del tempo del Caravanserraglio
Un viaggio in Eritrea – paese incantato, gente magnifica,
molte criticità – è anche nel tempo. Per
i lunghi anni di guerra di liberazione e le difficoltà
post-indipendenza, l’omologazione da modernità
imperante è relativa. Al Caravanserraglio di Asmara si
ha la sensazione, a volte, di trovarsi davanti a scene provenienti
dal passato. È, invece, puro presente. Costruito dagli
italiani nel 1915, era il luogo dove arrivavano nella nuova
capitale le carovane di merci varie dall’intera Abissinia
– caffè, datteri, sale, spezie ... |
Sotto il sole di Palma
L’altro pezzo, reale, dell’immaginaria Donnafugata
gattopardiana è Palma di Montechiaro, il luogo di origine
del titolo feudale della famiglia Tomasi di Lampedusa, paesone
di 25 mila anime sulla costa a est di Agrigento a una manciata
di chilometri dal mare. Se la guardi dall’alto, dalla
croce sulla collina del Calvario accanto ai ruderi della chiesa
di Santa Maria della Luce, ti sembra di essere capitato in qualche
landa centroamericana bruciata dal sole. In lontananza il nucleo
barocco, attorno le abitazioni costruite ... |
Inseguendo il Gattopardo
Venerdì, al Festival di Cannes, è stata presentata
in anteprima mondiale l’edizione restaurata de Il Gattopardo,
il film di Luchino Visconti (tratto dall’omonimo romanzo
di Giuseppe Tomasi di Lampedusa) che vinse la Palma d’Oro
nel 1963. Sulla Croisette, 47 anni dopo, sono tornati a sfilare
Alain Delon e Claudia Cardinale, il Tancredi e l’Angelica
della trasposizione cinematografica, accompagnati da Martin
Scorsese presidente della Film Foundation che ha curato il restauro.
Burt Lancaster, il Gattopardo ... |
William Creek 2, Amy che riparte
Nel motel di William Creek, abitava da qualche tempo Amy, capitata
lì durante un viaggio da Adelaide, la sua città,
verso nord. Aveva 21 anni e voglia di vivere. Si era subito
trovata bene con Adriana e Neville, i proprietari del William
Creek Hotel, ed era restata a lavorare per loro. Aiutava a servire
e in cucina. Diceva che sarebbe rimasta ancora per un po’,
forse un mese e poi se ne sarebbe andata. Raccontava di avere
un appuntamento. Un giorno, da lì, era passato qualcuno
che, parlando parlando ... |
William Creek 1, Hopperiana
La cosa che più colpisce nella mostra di Edward Hopper
in questi giorni a Roma è la ricostruzione scenografica
a grandezza naturale del bar di uno dei suoi più famosi
dipinti, Nighthawks del 1942, con tanto di avventori al bancone
e vetrata sulla strada. Si ha la possibilità di entrare
fisicamente dentro la riproduzione, dentro il quadro. Uno di
quelli che si hanno da sempre nella testa. Magie del realismo
hopperiano. A volte, viaggiando, l’inventario di immagini
che ci portiamo fatalmente dietro registra delle somiglianze
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Serindipity in campagna
Un anno fa, di questi tempi, per conto del National Geographic,
ero in viaggio lungo la Via Francigena dal Gran San Bernardo
a Roma. Tra le colline senesi, cercavo una prospettiva sul far
del tramonto per fotografare la cinta muraria del castello-villaggio
di Monteriggioni, uno dei luoghi di eccellenza sulla strada
non lontano da dove passavano i pellegrini diretti alla Tomba
di Pietro. Ero salito sulla collina di fronte per avere l’intero
paesino davanti, aspettando il momento della luce a cavallo
tra giorno e sera ... |
La ricerca della distanza, Kumbha Mela
Dopo 101 giorni di festa, con l’ultimo dei bagni purificatori,
si è chiuso mercoledì il Kumbha Mela, considerato
il più grande raduno mistico del mondo. Pellegrinaggio
di massa induista, rituale identitario, sogno di molti viaggiatori.
Si tiene ogni tre anni, a rotazione in una delle quattro città
sante (Allahabad, Haridwar, Ujjain, Nasik) in riva ai fiumi
sacri dell’India settentrionale. Quest’anno a Haridwar,
nel punto in cui il Gange, proveniente dall’Himalaya,
si apre alla pianura ... |
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