A.bc
In Australia, sulle tracce di Chatwin 20 anni dopo Le Vie dei Canti Palazzo delle Esposizioni, Roma

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In Australia, in Chatwin's footsteps 20 years after The Songlines Palazzo Delle Esposizioni, Rome



 
Lui è l’ultimo erede del Gatto Selvatico e dell’Uccello dello Spinifex. Custode del loro Sogno, del mito fondatore della storia della sua gente, i Malbunka. «Prima dell’arrivo dei bianchi, in Australia nessuno era senza terra, poiché tutti, uomini e donne, ereditavano in proprietà esclusiva un pezzo del canto dell’Antenato, e la striscia di terra su cui esso passava», scrive Bruce Chatwin in Le vie dei canti. Herman, 70 anni, vive con moglie, figli e nipoti a Ipolera, una minuscola comunità aborigena nel gran piatto del Red Centre. Cinque case, un serbatoio d’acqua, due pannelli solari. Un lungo sentiero nella collina di arenaria termina con una piccola terrazza affacciata sulla piana desertica. «Guarda laggiù», dice. Tra i radi alberi e gli arbusti, dei sassi colorati appoggiati sulla terra formano un grande disegno. «È una mappa scritta nella nostra lingua, sono le terre della mia gente». Un tempo, spiega, erano molto più estese di quelle che gli sono state riconosciute. Si spingevano per centinaia e centinaia di chilometri, a sud fino al King’s Canyon, a ovest alle McDonnell Ranges, a est alle James Ranges e a nord a Hermannsburg. 180 chilometri da Alice Springs, Hermannsburg era la sede di una missione luterana dove viveva Carl Strehlow, autore della ricerca sulla cultura aborigena che ispirò Chatwin. «Mio nonno lo conosceva; una volta, per Strehlow malato, andò a piedi fino ad Alice Springs a cercare un dottore». Nella mappa c’è anche Tnorala, nome aborigeno di Gosse Bluff, un cratere dal diametro di 5 chilometri creato 142 milioni di anni fa dall’impatto di una cometa. Secondo la leggenda, mentre un gruppo di donne danzava nella Via Lattea una di loro posò il suo bambino nella culla che rovesciandosi cadde sulla terra e si trasformò in una muraglia circolare di roccia. «In inverno», racconta Herman, «quando il cielo è pulito, puoi vedere la stella del mattino, la madre, e la stella della sera, il padre, che cercano ancora il loro bambino»


Darwin, sulla spiaggia vicina al porto
 
He is the last heir of the Wild Cat and the Spinifex Pigeon, the Guardian of their Dream, of the founding myth of the history of their people, the Malbunka. «Before the whites came, he went on, no one in Australia was landless, since everyone inherited, as his or her private property, a stretch of the Ancestor’s song and the stretch of country over which the song passed». Bruce Chatwin wrote in The songlines. Herman, 70, lives with his wife, children and grandchildren at Ipolera, a tiny Aboriginal community on the big flat surface of the Red Centre. Five houses, a water tank, two solar panels. A long path in the sandstone hill ends in a small terrace overlooking the desert plain. “Look over there”, he says. Among the sparse trees and shrubs, some coloured stones form a big pattern on the ground. “It’s a map written in our language, those are our people’s lands”. They used to be much wider than what the government has granted. They extended for hundreds and hundreds of kilometres, south to King’s Canion, west to the McDonnel Ranges, east to the James Ranges and north to Hermannsburg. 180 kilometres from Alice Springs, Hermannsburg was the seat of a Lutheran Mission where Carl Strehlow, the author of the research on the Aboriginal culture which inspired Chatwin, lived. “My grandfather knew him; once, as Strehlow was ill, he walked as far as Alice Spring to look for a doctor”. Tnorala, the Aboriginal name for Gosse Bluff,is also on the map. It's a crater 5 kilometres wide, created by the impact of a comet 142 million years ago. According to the legend, while a group of women where dancing on the Milky Way, one of them laid her baby in the cradle which overturned and fell on the earth turning into a circular rocky wall. “In winter”says Hermann, “when the sky is clear, you can see the morning star, the mother, and the evening star, the father, still looking for their baby”


Darwin, on the beach near the port