Australia, sulle tracce di Chatwin venti anni dopo Le Vie dei Canti
Palazzo Ducale, Genova

Australia, on Chatwin's footsteps twenty years after The Songlines
Palazzo Ducale, Genoa










 

 
Il sabato sera i mandriani delle cattle station scendono in città e si piazzano al bancone del Bojangles Saloon. I turisti, invece, non mancano mai. A sentire i locali, sembra che dal saloon passino tutti quelli che transitano da Alice. Chatwin non ne parla, lui aveva alloggiato al Melanka, che è ancora lì 500 metri più avanti verso il Todd River, ed è l’altro luogo dove si fa festa la sera. Per le guide turistiche che accompagnano i loro clienti, il saloon è il posto più divertente di una città che altrimenti troverebbero noiosa. Ambiente da Far West importato, stivali appesi al soffitto per le suole, cappelli dappertutto, cofani d’auto, cartelli stradali bucherellati, lance aborigene, fucili da caccia, foto d’epoca, noccioline per tutti in una cassa da morto addossata alla parete, spezzatino di cammello marinato nella Guinness, musica con dj e birra, birra, birra. E poi c’è il pitone. Anzi tre, di taglia diversa, protetti da una teca di vetro in un angolo del locale. Ogni tanto il proprietario del saloon ne tira fuori uno e, scortato dagli addetti alla security, lo fa strisciare tra e sopra i corpi degli avventori che brindano impauriti e deliziati insieme all’intruso. L’Australia ha un record del mondo: 7 tra i 10 serpenti più velenosi vivono qui. Ma al Bojangles è solo un gioco, niente rischi. E niente “sogni”, nulla dell’animale sacralizzato della tradizione aborigena. Si posa per la foto ricordo, col telefonino per inviarla subito a casa, o davanti alle webcam sparse nei diversi ambienti. Perché il Bojangles ha un proprio sito che trasmette in diretta quello che accade. C’è chi saluta davanti alla telecamera, parlando al telefonino con la mamma a Tokyo, chi manda un bacio alla fidanzata a Barcellona. Ma questa è solo una parte della notte di Alice
  On Saturday evenings the herdsmen of cattle stations go to town and settle thmselves at the counter of the Bojangles Saloon. Tourists are always prsent. According to the local people, all the people passing through Alice stop at the saloon. Chatwin doesn’t mention it, he was staying at the Melanka that is still there 500 metres further on towards the Todd River, and it is the other place where to have fun in the night. For tourist guides who accompany their clients, the saloon is the funniest place of a city that they would find otherwise tedious. Imported Far West style, boots hanging from the ceiling, hats everywhere, bonnets of cars, perforated road signs, Aboriginal spears, hunting rifles, vintage photos, peanuts for everyone in a coffin against the wall, stewed camel marinated in Guinness, music with DJ and beer, beer, beer. And then there is the python. Indeed three, of different size, protected by a glass case in a corner. Sometimes the owner of the saloon pulls it out and, escorted by security officers, he makes it slither between and above the bodies of visitors who toast frightened and delighted, together with the intruder. Australia has a world record: 7 among the 10 most poisonous snakes live here. But at Bojangles it is just a game, no risks. And no "dreams", nothing of the sacrd Aboriginal tradition. Tourists pose for souvenir photos with their mobile to send immediately home, or in front of the webcamera scattered in different places. Because the Bojangles has its own website that broadcasts live what happens. Somebody says hello in front of the camera, talking on the mobile with his mother in Tokyo, somebody sends a kiss to his girlfriend in Barcelona. But this is just a part of Alice night