Australia,
sulle tracce di Chatwin venti anni dopo Le Vie dei Canti |
||||
|
||||
Paddy
è arrivato dall’Olanda nel ’68, in piena ondata hippy.
E non è più ripartito. Ha fatto tanti lavori e non ricorda
da quanto tempo è il tuttofare del Wauchope Hotel, un pub-motel-camping
in mezzo al nulla lungo la Stuart Highway. Ogni mattina, dopo aver dato
da mangiare ai suoi due Border Collies (Tod e Rover) e innaffiato il piccolo
giardino attorno alla piscina-bagnarola, piazza la bandiera del paese
acquisito su una delle vecchie macchine arrugginite parcheggiate sul prato
davanti al distributore. In Australia, almeno quella bianca, si viene
(quasi) sempre da qualche altro luogo. Al bancone del motel serve una
ragazza tedesca; in una sosta precedente lungo la Highway una vietnamita
dal sorriso gentile aveva offerto il “free coffee for the driver”
come fanno molti pub per attrarre clienti e combattere i colpi di sonno
(“killer nascosti”, ammonisce una campagna preventiva). In
un altro pub l’incontro è con un argentino di origine polacca
alle prese con una bistecca di canguro, la cui famiglia si è fermata
qui trent’anni fa perché per il padre l’Australia centrale
era “il posto più bello del mondo”. Le etnie dell’Australia
sono infinite. In agosto il ministro per l'Immigrazione Kevin Andrews
ha proposto un test per ottenere la cittadinanza che ha subito scatenato
polemiche. Perché le 200 domande, tra cui pescare a caso le 20
alle quali rispondere, sembrano fuori dalla portata della maggior parte
degli aspiranti cittadini, che già dovranno cimentarsi con l’inglese.
Malgrado la "mateship" (sorta di solidarietà tra compagni,
valore fondante della nazione), l’australianità non la si
regala a nessuno
|
Paddy arrived in Australia, from the Netherlands, in 1968. And he never left again. He has done a number of jobs and doesn’t remember how long he has been the “handyman” of Wauchope Hotel , a motel-camping-pub in the middle of nowhere along the Stuart Highway. Every morning, after feeding his two Border Collies (Tod and Rover) and watering the small garden around the pool-bathtub, he puts the flag of the country that welcomed him on one of his old, rusty cars parked in the grass in front of the pump. In Australia, at least in the white one, people come (almost) always from somewhere else. A German girl serves at the counter of the motel , at a previous stop along the Highway a friendly smiling Vietnamese girl had offered “free coffee for the driver" as many pubs do to attract customers and combat fits of drowsiness ("hidden killer", a preventive campaign warns). In another pub the meeting is with an Argentine of Polish origin dealing with a kangaroo steak, whose family stopped here thirty years ago because for the father central Australia was "the most beautiful place in the world". Ethnic groups in Australia are endless. In August the Immigration Minister Kevin Andrews proposed a test to obtain citizenship that immediatly provoked controversy. Because the 200 questions, among which to choose 20 to answer, seem out of the reach of most of the aspiring citizens, who already have to test themselves with the English. Despite the "mateship" (sort of solidarity between comrades, founding value of the nation), being Australian is not given for free to anyone | |||